La Corte di Cassazione, con sentenza del 14/6/2022 n. 19149, ha escluso che un figlio possa proporre azione volta ad accertare la presunta simulazione di un contratto concluso dal padre ancora vivente. La ragione sta nell’assenza di legittimazione ad agire in capo al figlio, che non vanterebbe alcun diritto sul patrimonio paterno fino alla morte del padre. Solo in questo momento si potrebbero configurare lesioni alle sue aspettative successorie, per le quali poter azionare rimedi giuridici quali l’azione di simulazione.